Titi e Orange - Figlie del capo Eki Bondo - 1926


Dimensione (cm): 60x75
Prezzo:
Prezzo di vendita€235,95 EUR

Descrizione

Alexandre Yevgenievich Jakovleff, noto anche come Alexandre Iacovleff, è un nome che risuona fortemente negli annali dell'arte postale russa e nell'avanguardia europea del ventesimo secolo. Il suo dipinto "Titi e Orange - Figlie del capo Eki Bondo" (1926) è un'opera che brilla con la ricchezza e la vitalità della cultura africana e attesta la sua esperienza nel catturare non solo la forma, ma anche l'essenza dei suoi soggetti.

Quando osserviamo il lavoro, siamo immediatamente attratti dalla presenza calma e maestosa delle due figure centrali, titi e arancione. Seduti in una postura rilassata ma dignitosa, le figlie del capo Eki Bondo personificano la serenità e la forza. La composizione è attentamente bilanciata, con le due figure che occupano il primo piano e creano un focus immediato per lo spettatore. L'aspetto di entrambi è diretto fuori dalla tela, i suoi occhi sembrano riflettere su una visione interna o sull'infinito, che aggiunge uno strato di mistero e contemplazione alla scena.

Jakovleff dimostra un'impressionante sensibilità verso le sfumature del colore. I toni scuri delle figlie del boss contrastano meravigliosamente con i colori vibranti ed esotici dei loro vestiti e ornamenti. La pelle è rappresentata da un realismo che rivela una profonda comprensione di anatomia e luce. L'uso della terra e dei toni caldi coinvolge la scena in un'atmosfera di calore e umanità.

I dettagli nei vestiti, gli ornamenti dei conti e le acconciature meticolosamente elaborate di Titi e Naraghe evidenziano la ricchezza culturale e l'orgoglio della loro identità. Attraverso queste elezioni stilistiche, Jakovleff ci invita ad apprezzare la diversità e la ricchezza delle culture africane, una narrazione spesso resa nelle opere dei loro contemporanei europei. Il modo in cui l'artista cattura la consistenza dei tessuti e la luminosità dei gioielli indica non solo la loro abilità tecnica ma anche il loro profondo rispetto e ammirazione per i loro soggetti.

Jakovleff, che faceva parte della famosa spedizione La Croisière Noire organizzata da Citroën negli anni '20, trovò in Africa una fonte inesauribile di ispirazione. Le sue deliziose varietà di esperienze e incontri con diverse etnie e culture nel continente africano si riflettono splendidamente nelle loro opere. "Titi e Orange - figlie del capo Eki Bondo" è una testimonianza della sua capacità di sciogliere il westernismo artistico con una vera rappresentazione di culture non ovestierne.

Il dipinto manifesta anche chiaramente l'influenza del simbolismo e del post -impressionismo sul lavoro di Jakovleff. Lo sfondo della vernice, con la sua tavolozza di colori morbidi e i motivi quasi impressionisti, funge da contrappunto che migliora il realismo dettagliato delle figure in primo piano. Questa combinazione di stili crea una tensione visiva che mantiene la partecipazione costante dello spettatore con il lavoro.

In sintesi, "Titi e Orange - figlie del capo Eki Bondo" di Alexandre Jakovleff è una celebrazione della bellezza e della dignità umana, rappresentata attraverso una lente di profonda empatia e talento artistico. È un frammento di storia che invita una riflessione sulla diversità culturale e sul potere della rappresentazione artistica per trascendere le barriere geografiche e temporali.

KUADROS ©, una famosa vernice sul muro.

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