Drago che sale ai cieli - 1897


Dimensione (cm): 50x75
Prezzo:
Prezzo di vendita$320.00 SGD

Descrizione

Il dipinto "Drago che Sale ai Cieli" di Ogata Gekkō, realizzato nel 1897, rappresenta un esempio significativo dello stile ukiyo-e, che Gekkō ha rivitalizzato e modernizzato nel contesto della pittura giapponese contemporanea. Quest'opera racchiude una ricca tradizione culturale, mentre risponde anche alle correnti estetiche della fine del XIX secolo. Nel quadro, il drago emerge maestosamente, sopra un paesaggio astratto che suggerisce nuvole e acqua, un elemento ricorrente nell'immaginario giapponese e nella simbologia legata al drago, una creatura che simboleggia forza, potere e protezione.

La composizione dell'opera, centrata sulla figura del drago, è dinamica e avvolgente. Questa creatura serpentina si contorce e si eleva in un atto di ascesa, suggerendo non solo movimento, ma anche la proiezione dell'energia vitale, conosciuta nella cultura giapponese come "ki". Gekkō utilizza linee fluide che conferiscono alla creatura una sensazione di vita e dinamismo, un effetto accentuato dalla relazione che si stabilisce tra il drago e lo spazio celeste che lo circonda. L'uso della luce e dell'ombra permette al drago di risplendere — un effetto che potrebbe ben essere interpretato come un simbolo di ascesa spirituale o metafisica.

Per quanto riguarda il colore, la palette è caratterizzata da tonalità morbide ed eteree che vanno dai blu intensi dei cieli ai verdi e dorati del drago. Questa combinazione non solo aggiunge profondità all'opera, ma rafforza la sensazione che il drago sia un'entità che trascende il mondo terreno. Gekkō, influenzato dalla pittura occidentale e dall'uso del colore in essa, riesce a trovare un equilibrio che rispetta la tradizione mentre si apre a nuove proposte estetiche.

Il drago in questo dipinto è privo di figure umane che spesso si trovano in altre opere dell'epoca; la sua solitudine rafforza la sua maestosità e la sua connessione con il cosmo, aprendo un'interpretazione simbolica che può essere collegata alla ricerca di conoscenza o illuminazione. Questa decisione compositiva riflette il desiderio di Gekkō di elevare il drago a uno status quasi divino, un essere mitologico che non è solo parte del folklore giapponese, ma anche un simbolo di aspirazioni umane.

Ogata Gekkō, un artista di spicco della scuola ukiyo-e, fu influenzato dalle tecniche occidentali nella sua gioventù, il che portò la sua opera a un'evoluzione notevole verso la fine del XIX secolo. Il suo lavoro presenta spesso ibridi tra la tradizione giapponese e i nuovi stili. "Drago che Sale ai Cieli" può essere considerato un esempio di questa ricerca di fusione, dove si preservano l'estetica e i simbolismi giapponesi, ma si impiegano metodologie moderne nella sua esecuzione.

In sintesi, "Drago che Sale ai Cieli" di Ogata Gekkō è un'opera che non solo rappresenta una creatura mitica di grande importanza all'interno del folklore giapponese, ma si erge anche come un testimone del contesto storico e culturale in cui è stata creata. Con il suo forte carico simbolico e maestria tecnica, rimane un esempio notevole dell'arte giapponese della fine del XIX secolo, dove l'antico e il moderno convivono in perfetta armonia.

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