Descrizione
Il Trionfo di Galatea di Raffaello, un affresco creato intorno al 1512 per la Villa Farnesina di Roma, raffigura una scena successiva alla vita della Nereide, quando Galatea trionfa su un carro di conchiglie trainato da delfini.
Nella mitologia greca, Galatea (che significa "colei che è bianca come il latte") è una ninfa marina conosciuta come Nereide. Sebbene fosse già apparsa in altri racconti della Grecia classica, la storia di Galatea e Acis apparve per la prima volta nelle Metamorfosi di Ovidio. Si innamora di Acis, un bellissimo pastore mortale figlio di Fauno, dio della foresta, e della ninfa fluviale Symaethis. Sebbene il suo cuore appartenga ad Acis, Galatea è anche inseguita dal ciclope siciliano Polifemo. Polifemo è infuriato per la relazione tra Galatea e Aci e colpisce Aci con una pietra, uccidendolo all'istante. Il sangue sgorga dalla pietra e Galatea, sconvolta, trasforma il sangue di Acis nel fiume siciliano Acis, dove viene immortalato come spirito.
Sebbene l'affresco sia ispirato alla storia di Acis e Galatea, Raffaello non ha scelto una scena che ritrae gli sfortunati amanti insieme. Invece, ha raffigurato Galatea mentre raggiunge l'apoteosi, il che significa che dopo la sua morte ascenderà per unirsi agli esseri pienamente divini, come ricompensa per la sua pazienza e la sopportazione delle prove e delle tribolazioni vissute nella sua vita.
A sinistra del dipinto, un Tritone, metà uomo e metà pesce, rapisce una ninfa marina, mentre un altro suona una tromba conchiglia. L'opera è ispirata a La Giostra, un'opera del poeta Poliziano, che fu precettore dei Medici, la famiglia regnante di Firenze, e uno dei grandi intellettuali paneuropei dell'epoca. Aveva iniziato a scrivere La Giostra in onore della vittoria di Giuliano de' Medici in un torneo nel 1475. La abbandonò tre anni dopo, in seguito alla cospirazione della famiglia Pazzi per rovesciare i Medici come governanti di Firenze, durante la quale Giuliano fu pugnalato a morte durante la messa solenne nel Duomo della città. Poliziano salvò la vita al fratello di Giuliano, Lorenzo, rinchiudendolo nella sacrestia del Duomo.
L'affresco di Raffaello fu commissionato per la Villa Farnesina da Agostino Chigi, un banchiere senese enormemente ricco che fu tesoriere di Papa Giulio II. Fece costruire la villa nel quartiere Trastevere di Roma da Baldassarre Peruzzi tra il 1506 e il 1510. Fu acquistata nel 1577 dalla famiglia Farnese, i cui membri includevano Papa Paolo III ed Elisabetta Farnese, che divenne Regina di Spagna all'inizio del XVIII secolo. L'edificio, la cui principale attrazione è ancora l'affresco di Raffaello, è aperto al pubblico.
Il Trionfo di Galatea è classificato al n. 20 della lista dei monumenti più importanti del mondo. dipinti famosi