Allegoria primaverile


Dimensione (cm): 55x80
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Descrizione

Questo pezzo è una delle opere più importanti del Rinascimento in anticipo. Situato nella famosa Galleria Uffizi di Firenze, continua ad attirare gli spettatori con il loro simbolismo classico, una composizione elaborata e delicata in dettaglio.

Il significato specifico è messo in discussione dietro il capolavoro di Sandro Botticelli. Ma è ampiamente accettato che, a un certo livello, l'opera d'arte è una celebrazione della primavera e della fertilità che la stazione porta.

Il dipinto ha prelibatezze segrete per gli appassionati di orticoltura. I botanici hanno identificato almeno 200 diverse specie in "primavera" che vengono presentate con dettagli specifici.

Questo dipinto, generalmente noto come l'allegoria della primavera o della "primavera", mostra anche 9 figure di mitologia classica muovendosi su un'erba fiorita in una foresta di arancioni e allori. In primo piano, a destra, Zephyrus abbraccia una ninfa di nome Chloris prima di prenderlo; Viene quindi ritratto dopo la sua trasformazione in flora, la dea della primavera.

Il centro del dipinto è dominato dalla dea dell'amore e della bellezza, Venere, vestita con un cast e leggermente lontano dagli altri, e da un Cupido con gli occhi bendati che innesca la sua freccia dall'amore.

A sinistra, i tre ringraziamenti, le dee minori con virtù come quelle di Venere, ballano in cerchio. La composizione è chiusa da Mercurio, Messaggero degli dei, riconoscibile dal loro casco e sandali alati, toccando una nuvola con la sua canna.

Sebbene il significato complesso della composizione rimanga un mistero, la pittura è una celebrazione di amore, pace e prosperità. Il colore scuro della vegetazione è in parte dovuto al processo di invecchiamento del pigmento originale, ma viene chiarito con l'abbondanza di frutta e fiori. Le 200 diverse specie di piante sono state descritte con precisione da Botticelli, forse usando erbari. L'attenzione in dettaglio conferma l'impegno dell'artista a questo pezzo, che è anche evidente nella grande capacità con cui è stata applicata la pittura.

Il dipinto è dipinto su un pioppo di Alamo e verso la fine del XV secolo che si trovava nella casa di Via Long (Attuale via Cavour) che apparteneva agli eredi di Lorenzo di Pierfrancesco di 'Medici, cugino di Lorenzo el Magnifico.

La vernice era appesa a una lattuga, una specie di livido con supporto che era spesso tra i mobili delle case nobili rinascimentali.

Successivamente, l'opera d'arte è stata trasferita a Villa Di Castello, dove Giorgio Vasari (1550) lo descrive insieme La nascita di Venere.

L'allegoria della primavera occupa la posizione n. 22 nell'elenco di Dipinti famosi

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