Descrizione
Il dipinto "La trasfigurazione" dell'artista italiano Raffaello Sanzio è un capolavoro del Rinascimento che si distingue per la sua composizione complessa e l'uso principale del colore. Con una dimensione originale di 405 x 278 cm, quest'opera è una delle più grandi realizzate dall'artista.
La vernice è divisa in due parti chiaramente differenziate. Nella parte superiore, la trasfigurazione di Cristo è rappresentata nel Monte Tabor, con gli apostoli Peter, James e John che osservano l'evento. Nella parte inferiore, è rappresentata una scena di guarigione, in cui un uomo porta suo figlio posseduto da un demone ai discepoli di Gesù per guarirlo.
La composizione del dipinto è molto complessa, con più figure disposte in diversi piani e con diversi atteggiamenti ed espressioni. L'uso del colore è molto efficace, con una tavolozza di toni morbidi e luminosi che contrastano con l'oscurità dello sfondo.
La storia della pittura è interessante, poiché è stata commissionata dal cardinale Giulio de Medici nel 1517 per la Chiesa di San Pietro a Montorio a Roma. Tuttavia, l'artista è morto prima di finirlo ed è stato completato dal suo discepolo romano Giulio.
Uno degli aspetti poco conosciuti della pittura è che era oggetto di una controversia religiosa nel diciannovesimo secolo, quando alcuni critici ritenevano che la scena della guarigione in fondo fosse un'aggiunta successiva e non faceva parte dell'opera originale di Raffaello. Tuttavia, questa teoria è stata negata da studi successivi che hanno dimostrato che la pittura è un'opera coerente e unitaria.